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Hotel dei Vicari - Dintorni - Palazzo Pitti

Palazzo Pitti, che è stato la residenza dei granduchi di Toscana, ora accoglie numerose collezioni di dipinti, sculture e oggettistica in porcellana, in uno stupendo ambiente storico sulle pendici della collina su cui si trova il Giardino di Boboli, uno tra i più famosi giardini italiani. Al suo interno vi sono musei di varia natura.

La galleria Palatina è la pinacoteca principale che ospita tele importanti di Raffaello Sanzio, Caravaggio, Tintoretto, Tiziano, ecc. La galleria d'Arte Moderna ospita pittori italiani che vanno dal settecento al novecento, mentre il Museo degli Argenti possiede una raccolta di oggetti preziosi un tempo appartenuti ai Medici.

La storia di Palazzo Pitti è legata a quella degli Uffizi, in quanto entrambi gli edifici furono appartenuti ai Medici. La costruzione di Palazzo Pitti venne commissionata a Filippo Brunelleschi da Luca Pitti, mercante fra i più ricchi di Firenze e incominciata nel 1457 d.C. Luca Pitti era rivale dei Medici, quindi desiderava una residenza molto sfarzosa: si pensa che le finestre del palazzo fossero più grandi della porta principale del palazzo di Cosimo de' Medici.

La costruzione del palazzo si interruppe nel 1465 d.C., quando la famiglia Pitti decadde.

Nel 1549 il palazzo con tutto il terreno venne acquistato da Cosimo de' Medici per la moglie Elena di Toledo, che ordinò all' Ammannati di completare i lavori e di realizzare l'annesso Giardino di Boboli. I lavori dell'Ammannati dovevano trasformare il palazzo di Luca Pitti in una vera e propria reggia. Al palazzo di tre piani, rivestito a bugnato con grandi finestre, fu aggiunto un enorme cortile.

Il "corridoio vasariano" che attraversa Ponte Vecchio unendo Palazzo Pitti con gli Uffizi, venne realizzato nel 1565 d.C. insieme ai lavori per la sistemazione dei "giardini di Boboli".

Cosimo I iniziò a raccogliere preziose collezioni d'arte, oggi conservate nei maggiori musei fiorentini. Alla morte di Gian Gastone nel 1737, la sorella Anna Maria Luisa de' Medici, riuscì a far rimanere l'intera collezione d'arte dei Medici nella città di Firenze e incominciò le pratiche per trasformare Palazzo Pitti e gli Uffizi in musei.

Oggi le due ali laterali inserite nel 1775 circa, ospitano la galleria Palatina e la galleria d'arte moderna.